Analogie :Lettere dal carcere. A.Gramsci

  1. XII. 1926
    Carissimo amico,
    ho ricevuto la tua lettera del 13; non ho invece ancora ricevuto i libri che mi
    annunzi. Ti ringrazio molto cordialmente dell’offerta che mi hai fatto; ho già
    scritto alla Libreria Sperling e ho fatto una commissione abbastanza vistosa,
    sicuro di non essere indiscreto, perché conosco tutta la tua gentilezza. Siamo
    ad Ustica in 30 confinati politici: abbiamo già iniziato tutta una serie di corsi,
    elementari e di cultura generale, per i diversi gruppi di confinati; inizieremo
    anche delle serie di conferenze. Bordiga dirige la sezione scientifica, io la
    sezione storico-letteraria; ecco la ragione per cui ho commissionato
    determinati libri. Speriamo cosí di trascorrere il tempo senza abbrutirci e
    giovando agli altri amici, che rappresentano tutta la gamma dei partiti e della<br>preparazione culturale. Con me c’è Schiavello e Fiorio di Milano; di
    massimalisti c’è anche l’ex-deputato Conca di Milano. Di unitari c’è l’avv.
    Sbaraglini di Perugia e un magnifico tipo di contadino molinellese. Un
    repubblicano di Massa e 6 anarchici di composizione morale complessa; il
    resto comunisti, cioè la grande maggioranza. Ci sono 3 o 4 analfabeti o quasi;
    il resto ha una preparazione diversa, ma con media generale molto bassa. Tutti
    però sono contenti di avere la scuola, che è frequentata con grande assiduità e
    diligenza.
    La situazione finanziaria è ancora buona: ci danno, a noi confinati politici, 10
    lire al giorno; la mazzetta dei coatti comuni a Ustica è di 4 lire al giorno, nelle
    altre isole talvolta è anche minore, se esistono possibilità di lavoro. Noi
    abbiamo la facoltà di abitare nelle case private; in sei persone (io, Bordiga,
    Conca, lo Sbaraglini e altri due) abitiamo in una casetta per la quale
    spendiamo 90 lire al mese per ciascuno, tutti i servizi compresi. Contiamo di
    organizzare una mensa collettiva, in modo da poter soddisfare le necessità di
    vitto e alloggio con le 10 lire giornaliere della mazzetta. Il vitto naturalmente è
    pochissimo svariato: non si trovano uova, per esempio, ciò che mi annoia assai
    perché io non posso fare i pasti abbondanti del tipo marinaro. Il regime al
    quale siamo soggetti consiste: nel ritirarsi a casa alle 8 della sera e nel non
    uscire di casa prima dell’alba; nel non oltrepassare i limiti dell’abitato senza un
    permesso speciale. L’isola è piccola (8 kmq) con una popolazione di 1600
    abitanti, dei quali 600 circa coatti comuni: esiste un solo gruppo di abitazioni.
    Il clima è ottimo, non ha fatto freddo finora; ciò non per tanto la posta giunge
    irregolarmente perché il vaporetto che fa la traversata 4 volte la settimana, non
    sempre riesce a superare il vento e i marosi. Per giungere a Ustica ho dovuto
    fare 4 tentativi di traversata, ciò che mi ha stancato piú della intera traduzione
    da Roma a Palermo. Sono però rimasto sempre in ottime condizioni di salute,
    con grande meraviglia dei miei amici, che tutti hanno sofferto piú di me:
    figurati che sono leggermente ingrassato. In questi giorni però, sia per la
    stanchezza arretrata, sia per il vitto che non si confà con le mie abitudini e la
    mia costituzione, mi sento molto snervato e spossato. Ma spero di
    acclimatarmi rapidamente e di liquidare definitivamente tutti i mali passati.
    Ti scriverò spesso, se ciò ti farà piacere, per illudermi di trovarmi ancora nella
    tua gradita compagnia. Ti saluto affettuosamente
    Antonio